Metameri & emozioni

I Metameri: cosa sono?


Con il termine metameri vengono individuate delle fasce orizzontali lungo la colonna vertebrale, cervicale esclusa, che coinvolgono due vertebre ciascuna, per intenderci, ogni due vertebre identifichiamo un metamero.


A queste fasce metameriche corrispondono in maniera riflessa specifici organi, di nutrimento, di elaborazione, di depurazione. Già da qui è evidente che il fulcro del lavoro inizia sulla schiena.



La colonna vertebrale è infatti una centralina che riceve e trasmette tutte le informazioni che il corpo elabora. Il presupposto che sta alla base del trattamento dei metameri è legato ai dischi intervertebrali che devono sempre restare elastici poiché è solo in questa condizione che si mantengono “puliti” e possono trasmettere messaggi agli organi associati e riflessi.


Ma come fanno a “sporcarsi” i nostri dischi intervertebrali?


Quando il nostro sistema nervoso centrale riceve informazioni o stimoli oggettivi attraverso i cinque sensi, si carica anteriormente lungo il sistema vagale, dal basso verso l’alto, per poi potersi scaricare posteriormente dall’alto verso il basso, attraverso il sistema ortosimpatico, dando vita ad una reazione che produce endorfine con un conseguente rilassamento, uno stato di piacere, una condizione di vasodilatazione.

Se invece la risposta allo stimolo originario viene controllata ed inibita, la scarica lungo il sistema ortosimpatico non avviene ed anziché endorfine vengono prodotte istamine, con conseguente stato di tensione, in una condizione di vasocostrizione.

Tutte le cariche senza scarica vengono trattenute e si depositano lungo la colonna vertebrale, in un ganglione collegato al metamero corrispondente.

Trattenere o reprimere un’emozione significa creare una tensione. Questa tensione, attraverso il ganglione, si trasmette al metamero che, non più libero, toglie elasticità al disco, il quale a sua volta non informerà più gli organi a lui correlati. Questo è il canale di comunicazione di un viscere o un organo che avverte di una compressione della colonna vertebrale e chiede di essere “pulita”, allentata e informata.

Il Trattamento dei metameri: come agisce?


Il Trattamento dei Metameri ha quindi un approccio psicosomatico sulle emozioni trattenute, represse che vanno ad inquinare il nostro organismo e lo debilitano fisicamente.
Questa pratica riesce a detossinare il tessuto connettivale, ad armonizzare le emozioni, a ripristinare energeticamente gli organi riflessi che sono nell’ordine: polmoni, cuore, fegato, vescica biliare, milza–pancreas, stomaco, reni, intestino crasso, intestino tenue, vescica.

> Il trattamento dei Metameri è indicato in caso di contratture muscolari, stasi venosa e linfatica degli arti, rallentamenti delle funzioni digestive e intestinali, stati di stress e ansia...

Tecnicamente il trattamento dei metameri può non essere una passeggiata piacevole per chi lo riceve, perché almeno nelle prime sedute può risultare un po’ doloroso. Si tratta infatti di un lavoro profondo anche sul tessuto connettivo che molto spesso risulta “incollato”, ovvero estremamente bloccato e aderente al corpo.

L’operatore attraverso la tecnica di palpé roulé, opererà uno scollamento delle pliche, richiamando così sangue in superficie, a detossinare i tessuti, a mobilitare i ristagni, a sciogliere i blocchi muscolari. Dopo questa fase assolutamente necessaria e fondamentale l’operatore procede con manualità personalizzate sul soggetto da trattare.


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