QUANDO LO STOMACO HA DIFFICOLTA' A DIGERIRE "QUALCUNO" O "QUALCOSA"

 
"Quella persona mi sta proprio sullo stomacoquesta cosa non la digerisco, non mi va ne su e ne giù; ingoiare il rospo; mandar giù un boccone amaro." Queste sono tutte frasi che ci indicano come il nostro stomaco si fa carico simbolicamente di tutto ciò che è in rapporto all'elaborazione del nutrimento, inteso sia in senso materiale sia come affetti, legami ed emozioni che ci "alimentano" e ci fanno crescere.
Nel nostro stomaco fisiologicamente avviene un processo molto importante di digestione degli alimenti, di scissione e selezione dei nutrienti che vengono poi assorbiti e indirizzati ad altri sistemi.
Lo stomaco effettua quindi un’operazione alchemica di separazione, del pesante dal leggero, del piccolo dal grosso, del necessario dallo scarto.

Analogicamente ciò che introiettiamo ad un livello più sottile, come preoccupazioni, emozioni, ansie, rabbie, disappunti, stress, trova come suo organo bersaglio proprio lo stomaco e se non abbiamo integrato, accettato, digerito quindi ciò che abbiamo vissuto o subito, possono manifestarsi disturbi a questo livello di natura psicosomatica.
Quindi i disagi a carico dello stomaco, il grande alchimista del nostro organismo, stanno ad indicare in generale una condizione di repressione di un’emozione, qualcosa di non espresso, non detto, non lasciato fluire liberamente. Questa condizione di “non digestione” dell’emozione porta a un conflitto psicofisico: la nostra mente rispecchia sul corpo il dissidio e accende un sintomo nel organo di riferimento.

Se una persona non riesce ad esprimere la propria aggressività, ed è costretta a “inghiottire bocconi amari”, allora lo stomaco può farsi portavoce di questo vissuto attraverso gastrite e acidità. I problemi di stomaco sono di diverso tipo e possono riguardare situazioni che non sono state digerite (indigestione), oppure esperienze e rapporti che rifiutiamo (nausea e vomito), o anche fatti che troviamo ingiusti o che ci provocano rabbia (dolori, bruciori, gastrite). La manifestazione estrema di qualcosa che ci corrode dentro per la rabbia, la paura o la mancata accettazione è l’ulcera.

Quando siamo costretti a ritmi troppo pressanti, l’aggressività di altri, relazioni che “ci tolgono il fiato”, essere continuamente giudicati sul nostro modo di essere; se la reazione a tutto questo è “Essere Continuamente Preoccupati”, questa è l’emozione che attacca, colpisce, indebolisce lo stomaco.
Questo essere perennemente preoccupati, ci costringe a muoverci in modo sempre più ansioso. Più ci muoviamo freneticamente fuori, più i nostri ritmi interni rallentano, al fine di compensare lo stress quotidiano, in questo caso, appunto lo stomaco tende a lavorare più lentamente provocando i disturbi di cui vi ho accennato.

Pesantezza di stomaco: un rimedio pronto intervento

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